Il mio modello terapeutico si basa sull'approccio sistemico-relazionale, che considera l'individuo all'interno della sua rete di relazioni e permette così di allargare la visuale spostandosi da una dimensione soggettiva ad una dimensione relazionale.

I problemi che una persona può affrontare non si verificano in un vuoto, ma sono il risultato delle dinamiche relazionali all'interno di un "sistema". Questo sistema può essere una famiglia, una coppia, ma anche un gruppo di amici o un ambiente di lavoro. Ogni individuo è visto come parte di un insieme più grande, dove i comportamenti e le emozioni si influenzano a vicenda.

É un po' come guardare un'orchestra: ogni strumento ha il suo ruolo, ma il suono che sentiamo dipende dall'armonia tra tutti. 

L'obiettivo quindi, non è tanto focalizzarsi su chi ha "il sintomo", "il problema" o ma cercare di comprendere prima di tutto il significato di quel "sintomo", "problema" e in seguito, capire come tutti i membri del "sistema" possano contribuire alla formazione e persistenza del problema e, allo stesso tempo, possano trovare soluzioni insieme per affrontarlo e superarlo, puntando quindi sulle risorse individuali di ognuno. 

Dunque, il mio approccio pone attenzione soprattutto agli aspetti pragmatici, a quello che le persone fanno più che a quello che dicono, al comportamento non verbale più che alle parole, ai processi interattivi più che agli esiti delle interazioni.